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La tutela sommaria e camerale nel diritto di famiglia e nel diritto minorile (30.6.08)

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La tutela sommaria e camerale nel diritto di famiglia e nel diritto minorile

Il volume di Carmelo Padalino, Maria Francesca Pricoco, Luciano Spina La tutela sommaria e camerale nel diritto di famiglia e nel diritto minorile (Giappichelli, Torino, 2007, pp. 482, € 54,00) si occupa di un settore dove il diritto di famiglia e il diritto minorile trovano punti di contatto non solo nella finalità del procedimento (tutela dei diritti del minore), ma anche nel modello processuale di riferimento, che è costituito dal rito camerale disciplinato dagli artt. 737 ss. del codice di procedura civile.

Quest’ultimo si distingue dal processo ordinario in quanto garantisce che le decisioni possano essere adottate il più rapidamente possibile, e, comunque, entro limiti di tempo ragionevoli, mentre nel rito ordinario le numerose formalità che lo contraddistinguono (atto di citazione, rispetto dei termini a comparire, istruttoria, rinvii per il deposito di memorie difensive, udienza di precisazione delle conclusioni, sentenza) comportano spesso tempi estremamente lunghi e costi enormi, con maggiore difficoltà di soluzioni conciliative.

Nel corso degli anni molte volte il legislatore nella materia del diritto di famiglia e del diritto minorile ha quindi privilegiato il rito camerale per regolare giudizi relativi a diritti soggettivi e status che si concludono con provvedimenti a contenuto decisorio (si pensi al procedimento di sottrazione internazionale di minori - il cui provvedimento finale è ricorribile per cassazione - , che nella presente opera è trattato per la prima volta in modo completo e sistematico).

Le crescenti opzioni legislative per le forme sommarie e camerali impongono comunque all’interprete l’applicazione la ricerca delle forme necessarie per costituzionalizzare la procedura in materie estranee al suo terreno di elezione.

In tale direzione, l’opera richiama costantemente la ricca elaborazione giurisprudenziale degli ultimi anni – i cui capisaldi sono costituiti dalla sentenza n. 5629 del 1996 delle Sezioni Unite della Cassazione e, successivamente, dalla sentenza n. 1 del 2002 della Corte Costituzionale – che hanno contribuito a delineare un processo minorile garantito, stabilendo che il rito camerale si applica anche ai procedimenti contenziosi, con gli opportuni adattamenti a garanzia dei diritti delle parti, con particolare riferimento all’ instaurazione del contraddittorio, all’audizione del minore capace di discernimento, al diritto alla prova, alla durata temporanea dei provvedimenti urgenti e alla loro impugnabilità, all’obbligo di motivazione dei provvedimenti, alla congruità dei termini di impugnazione.

Completa il lavoro degli Autori una ricca e completa disamina delle posizioni dottrinali, nonchè lo studio delle modifiche processuali introdotte nei procedimenti civili minorili dalla legge n. 149 del 2001 a partire dal 1° luglio 2007. Si tratta al momento del primo testo che offre un orientamento interpretativo rispetto a tali modifiche normative, che tiene conto anche del ricco dibattito che vi è stato tra gli operatori nella fase di prima applicazione della nuova disciplina processuale.