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L'AIMMF interviene sulle dichiarazioni del Ministro Castelli riguardanti i tribunali per i minorenni (15.5.03)

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Il 6 maggio u.s. il giornale quotidiano “La Padania” riportava le seguenti dichiarazioni attribuite al Ministro Castelli:

Molte proposte di legge sono bloccate in Parlamento e per questo noi non siamo soddisfatti. Castelli ha infine detto che prossimamente il suo impegno lo darà tutto per la riforma del tribunale dei minori: deve finire – ha detto- lo scandalo per il quale un magistrato può portare via un bambino senza che i genitori possano difendersi. E’, insomma, possibile che voi andiate a prendere vostro figlio a scuola e non lo troviate più. Questo scandalo deve finire”.

La sorprendente affermazione del Ministro, oltre a suggerire un’immagine distorta e bieca della figura del giudice minorile (capace di fare “scandalo”) tende ad ingenerare nella pubblica opinione, proprio perché proveniente da un così alto e qualificato livello istituzionale, il convincimento che il giudice eserciti arbitrariamente, fuori da ogni controllo, poteri che possono giungere fino alla immotivata sottrazione dei figli ai genitori.

Ciò non può accadere, atteso che la legge vigente prevede che i genitori siano sempre convocati e sentiti dal giudice prima che egli pronunci qualsiasi provvedimento che vada ad incidere sulla potestà genitoriale.

Occorre bensì adeguare al più presto il procedimento minorile alle recenti norme costituzionali sul giusto processo e procedere finalmente alla emanazione di una normativa specifica del procedimento minorile: questa è la riforma che attendono da anni quanti – magistrati, avvocati, giuristi – operano nel settore e desiderano vedere perfezionato un sistema di giustizia già riconosciuto come uno dei più avanzati in Europa ed oltre.

Non è con l’eliminazione della specializzazione e della autonomia del giudice che si potrà rispondere alla domanda di giustizia dei minori, delle famiglie e delle persone più deboli, in una società complessa e problematica come quella attuale, anzi, proprio rafforzando la stessa potranno essere evitati quei casi di possibili errori giudiziari, comunque facenti parte della fisiologia del sistema.

D’altro canto lo stesso Ministro che oggi che grida alla “scandalo” nei confronti dei tribunale per i minorenni dichiarò dinnanzi alla Commissione Bicamerale Infanzia il 13 marzo 2002 che il suo sogno era quello di “costituire veri e propri Tribunali per la famiglia con edifici, magistrati e strutture autonome”.

Se il sogno non sarà realizzabile siamo disposti ad attendere, ma chiediamo che non sia distrutta una realtà di garanzia, di protezione e di tutela giuridica, con tutto ciò che si è costruito in settant’anni di studio, di impegno e di esperienze positive.

Il Comitato di Presidenza A.I.M.M.F.